Nel video e nelle letture di questa settimana, Mitch introduce l’idea delle “pareti larghe”, invitando a progettare esperienze di apprendimento in cui le persone possono creare una varietà di progetti in una varietà di modi diversi, in base ai loro interessi e al loro stile.
Che aspetto assumono le “pareti larghe” nella vostra pratica? Quali sono alcune delle scelte di progettazione didattica o strategie di facilitazione che usate (o che vorreste usare) per coinvolgere i vostri studenti in esperienze significative per loro?
Ho sempre utilizzato varie modalità per far capire un concetto di matematica ( manipolazione di carta, manipolazione e costruzione con oggetti di recupero, disegno libero, giochi di drammatizzazione, sfide, disegno con strumenti geometrici, ricerca del concetto nella realtà di tutti i giorni) e a volte mi sentivo in colpa perché pensavo di aver dilungato troppo l’argomento e gli altri colleghi mi dicevano che c’era il “programma da seguire”. In realtà indicavo la strada ad ogni alunno da percorrere , il programma ministeriale è sempre stato per me marginale, rispetto alla comprensione e alla stimolazione di nuovi e a volte originali modi di imparare, che spesso i bambini mi mostravano; a volte erano osservazion o soluzioni a cui non avevo pensato.Alla fine del ciclo i bambini mi ringraziavano perché avevo loro insegnato giocando alla matematica!
Ora voglio ripetere la stessa modalità di insegnamento con l’italiano e ho aggiunto alcune strategie e tecniche di feedback che ho letto in testi canadesi (enseignement explicite, enseignement reciproque, *Writing and Reading workshop, les 5 au quotidien ), molte delle quali sono del tutto sconosciute qui in Italia.
I burattini, le bambole, il teatro, la musica prima e l’informatica ora fanno parte della stessa famiglia dei giochi didattici per imparare a parlare e a leggere.
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