[Riflessione 2] Apprendere attraverso i Progetti

Ripensando al video, le letture consigliate, l’attività o le discussioni di questa settimana riguardo all’apprendimento attraverso i Progetti…

Qual’è un’ idea, o citazione, o domanda, o parola, …
che avete trovato intrigante, o provocatoria, o di ispirazione, …
e in che modo vi influenza come “apprenditore”, o educatore, o designer, o essere umano, … ?

Scegliete voi su cosa riflettere e condividete i vostri pensieri rispondendo a questo post!

Penso sia molto intrigante pensare al coding come ad un linguaggio che ci permette di esprimerci. Il paragone con la scrittura è forte ma mi chiedo, da educatore di bambini dai 6 ai 11 anni, come fare per non scoraggiare i bambini che possono avere un disturbo specifico dell’apprendimento.

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Nel corso degli anni ho visto che l’apprendimento passa sempre dall’esperienza pratica , dal gioco, dal movimento e poi passa attraverso la riflessione teorica; perciò, per affrontare meglio la creazione di una storia, ho proposto lo stop motion ai miei alunni ancora immaturi e legati ai giocattoli.
In questa attività hanno potuto fare tutto da soli, gli unici vincoli erano la struttura del testo narrativo e l’uso dell’app per regolare la ripresa video. Ecco il risultato:

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La domanda che mi sorprende ogni volta è " Come si fa a…" e seguo con gli occhi chi la pone. A volte la domanda fa seguire uno sviluppo che prende forma, altre volte risulta complesso realizzare un prodotto. Ma la questione posta fa muovere il pensiero, parole e mani verso una progettualità
Progettare insieme ai bambini permette di cogliere il processo di ognuno e di carpire sempre domande, che d’ora in avanti mi segnerò nel taccuino :wink:

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Bellissimo!
In che senso dici ”hanno potuto fare da soli”?

@DanL questa domanda è molto interessante . quali problematiche hai trovato in bambini con disturbi di apprendimento nell’avvicanrsi al coding?

È vero! Anche a me succede che mentre chiedo come si fa ho già la risposta Come se servisse una piccola spinta volitiva

Salve . I bambini hanno deciso quale storia inventare, come costruire la scenografia, i personaggi con carta o pongo, gli effetti visivi, i suoni e i rumori. Hanno scattato le foto, inserendo il tablet in una scatola di cartone con fessura. poiché non ho il treppiedi per tenere fermo il tablet , e hanno cancellato da soli le scene che non andavano bene. Io ho solo messo la copertina iniziale e finale al film. Ci sono imperfezioni tecniche, ma lo scopo non era quello di fare un mixage perfetto. Mi interessava che imparassero ad usare la tecnologia per narrare e a loro trovare una modalità diversa di esprimersi.

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Grazie Lorena!
L’ho chiesto perché anche oggi in chat un’insegnante ha raccontato di un progetto che era stato fatto dai suoi alunni usando il “loro”.

A volte succede che noi insegnanti non ci rendiamo conto che è un “noi” e un “abbiamo”, nel senso che guidiamo, facilitiamo, comunque l’attività.

Ma diciamo giustamente "hanno " e “loro” per riconoscere l’espressione della loro voce, perché gli è stata data la possibilità di esprimersi liberamente, e con orgoglio ci sentiamo di averli “solo” accompagnati

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