Ripensando al video, le letture consigliate, l’attività o le discussioni di questa settimana riguardo all’apprendimento attraverso i Progetti…
Qual’è un’ idea, o citazione, o domanda, o parola, …
che avete trovato intrigante, o provocatoria, o di ispirazione, …
e in che modo vi influenza come “apprenditore”, o educatore, o designer, o essere umano, … ?
Scegliete voi su cosa riflettere e condividete i vostri pensieri rispondendo a questo post!
Penso sia molto intrigante pensare al coding come ad un linguaggio che ci permette di esprimerci. Il paragone con la scrittura è forte ma mi chiedo, da educatore di bambini dai 6 ai 11 anni, come fare per non scoraggiare i bambini che possono avere un disturbo specifico dell’apprendimento.
Nel corso degli anni ho visto che l’apprendimento passa sempre dall’esperienza pratica , dal gioco, dal movimento e poi passa attraverso la riflessione teorica; perciò, per affrontare meglio la creazione di una storia, ho proposto lo stop motion ai miei alunni ancora immaturi e legati ai giocattoli.
In questa attività hanno potuto fare tutto da soli, gli unici vincoli erano la struttura del testo narrativo e l’uso dell’app per regolare la ripresa video. Ecco il risultato:
La domanda che mi sorprende ogni volta è " Come si fa a…" e seguo con gli occhi chi la pone. A volte la domanda fa seguire uno sviluppo che prende forma, altre volte risulta complesso realizzare un prodotto. Ma la questione posta fa muovere il pensiero, parole e mani verso una progettualità
Progettare insieme ai bambini permette di cogliere il processo di ognuno e di carpire sempre domande, che d’ora in avanti mi segnerò nel taccuino
Salve . I bambini hanno deciso quale storia inventare, come costruire la scenografia, i personaggi con carta o pongo, gli effetti visivi, i suoni e i rumori. Hanno scattato le foto, inserendo il tablet in una scatola di cartone con fessura. poiché non ho il treppiedi per tenere fermo il tablet , e hanno cancellato da soli le scene che non andavano bene. Io ho solo messo la copertina iniziale e finale al film. Ci sono imperfezioni tecniche, ma lo scopo non era quello di fare un mixage perfetto. Mi interessava che imparassero ad usare la tecnologia per narrare e a loro trovare una modalità diversa di esprimersi.
Grazie Lorena!
L’ho chiesto perché anche oggi in chat un’insegnante ha raccontato di un progetto che era stato fatto dai suoi alunni usando il “loro”.
A volte succede che noi insegnanti non ci rendiamo conto che è un “noi” e un “abbiamo”, nel senso che guidiamo, facilitiamo, comunque l’attività.
Ma diciamo giustamente "hanno " e “loro” per riconoscere l’espressione della loro voce, perché gli è stata data la possibilità di esprimersi liberamente, e con orgoglio ci sentiamo di averli “solo” accompagnati